Bagnoli, NA, Italia
I ragazzi di Napoli non so
che protervia coltivano né a quanto
si vendono
ma il sangue
forse ce l’hanno chiaro se alla minima
occasione si sparano
addosso mitragliate d’idiozie
solo per attizzare il fuoco antico
del ridere per ridere
I ragazzi di Napoli
s’acquattano nell’afa dei cortili
di tufo
ma li annebbia
troppa sensualità mediterranea
per non avere occhi
sfuggenti quando il sole si congeda
dalla città
tra i fumi di Bagnoli.
Han corpi
di marinai fenici abbarbicati
con le unghie
su scogli scivolosi
c’han volti greci
di scultorea cupezza
ma se li agita l’ansia si travestono
da arabi affamati (hanno però le facce più annerite)
e riattaccano la recita della grama commedia.
Han smarrito
ragazzi di Napoli
la voglia di cantare dacché il cielo
è distante
ma sniffano in segreto l’ombra sghemba
di Dioniso per non precipitare
nel sordido edonismo
della vita ordinaria
o per patire
il tranquillo delirio della semplice felicità di esistere.